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Episodio 11: dietro l'obiettivo Daniela and (so much) more.

Aggiornamento: 15 mar 2021



Uno dei miei più grandi rimpianti è quello di aver accantonato la mia passione per la fotografia negli ultimi anni. Non mi vergono ad ammettere che la reflex ha preso un po' di polvere, e che temo muoia di nostalgia (o di noia).

A volte alcune passioni prendono il sopravvento su altre.


Ma l'emozione che mi suscitano le fotografie ...quella no, non è possibile accantonarla o lasciarla in un angolo.

Le fotografie sono come i libri: ti sanno parlare, ti sanno capire, ti sanno leggere nel pensiero. Ti raccontano di mondi lontani, o ti danno nuove prospettive su mondi vicini.


Ecco cosa provo nell'ammirare (si, ammirare) le fotografie di Daniela Tornato, alias

"Smile beauty and more" (mai nome fu più azzeccato).

Hanno la capacità di chiamarmi per nome, di prendermi per mano e condurmi dall'altra parte dello schermo.


Oggi ho voluto condividere "una fetta" di questa bellezza con voi, intervistando Daniela per l'episodio settimanale della rubrica "Mi presteresti la voce?".


Mi auguro che impariate ad ammirarla quanto me: nella sua semplice, magnifica, bellezza.


1.Buongiorno Daniela, innanzitutto grazie per aver accettato il mio invito.

Citando le tue stesse parole, hai descritto la tua come “una storia semplice, e comune a tanti”. Ammetto che leggendo questa frase mi hai suscitato un sorriso, tenerezza e tanta voglia di chiederti cosa ti abbia portato a inaugurare il progetto “Smile, beauty and more”. Cosa nasconde quel “more...”?

Ciao Alice, grazie a te per questa intervista e per avermi ospitato sul tuo blog!

Smile beauty and more è nato in una domenica piovosa di febbraio ormai otto anni fa, quasi per caso. Sentivo da tempo l’esigenza di uno spazio tutto mio, una sorta di valvola di sfogo dove condividere le mie passioni. Un posto dove ritrovarmi.

E’ stato anche un modo per tenere la testa occupata in un momento in cui il lavoro era precario e non mi sentivo valorizzata come avrei voluto, desideravo dimostrare a me stessa che ce la potevo fare nonostante tutto quello che mi accadeva intorno.

Per tanto tempo è stato un hobby, ma poi piano piano il blog è cresciuto con me, maturando in una sorta di ricettario online consultabile da tutti. Ancora oggi nonostante i canali social sono convinta che avere un blog sia importante e mi dispiace quando non riesco ad aggiornarlo con una cadenza precisa.


2.Sei una fotografa di professione. Ti sei innamorata delle fotografie fin da bambina, grazie alle polaroid e alle macchine usa e getta, o ti sei interessata a questo mondo più tardi?

Ti andrebbe di raccontarmi quando hai capito che questa passione sarebbe potuta evolvere in un mestiere e, infine, quale aspetto della food photography ti affascina?

Arrivo da un liceo artistico, la vena creativa ha sempre giocato un ruolo importante nella mia vita; ho avuto la fortuna di avere degli insegnanti che mi hanno fatto innamorare dell’arte in tutte le sue forme.

La pittura è stata il mio primo amore, poi è arrivata la passione per la fotografia insieme alla scrittura del blog: ammiravo alcuni blog italiani e stranieri, e rimanevo fortemente affascinata dalle atmosfere meravigliose che riuscivano a creare attraverso la fotografia. E così, con tantissima pratica e costanza e studio tutti i giorni sono riuscita a fare della fotografia un lavoro, consapevole che non si finisce mai di imparare e che come ogni cosa richiede continua applicazione ed esercizio.

E’ una grande responsabilità essere freelance e contare solo sulle proprie forze ma questo lavoro mi regala grandissime soddisfazioni.


Ci sono diversi aspetti che mi affascinano della Food Photography: la capacità di rendere ciò che si sta fotografando ancora più appetibile, raccontare una storia attraverso le immagini, l’infinita possibilità creativa che la macchina fotografica offre, poter arrivare alle persone in un modo intimo e personale.



3.Un elemento, secondo me chiave, delle tue fotografie sono le tue mani.

Atte a inzuppare un biscotto nella tazza di tè, a spalmare confettura sul pane appena sfornato, a sorreggere una porzione di zuppa. Come se lasciassi intravedere un pezzetto della tua persona, senza mostrarti per intero.

Il blog è forse un mezzo per aprirti ed affrontare questa timidezza?

(Te lo chiedo perchè anch'io faccio fatica a mostrarmi).

Mi piace “entrare nella scena” :mi serve per dare ancora più forza e movimento alla storia che sto raccontando, anche se per timidezza molto spesso compare solo una parte di me.

Hai colto perfettamente nel segno: purtroppo a volte l'insicurezza mi blocca e faccio fatica a mostrarmi.


4.Dimmi tre ingredienti fondamentali della tua cucina (e ti dirò chi sei...)

Nella mia cucina non deve mai mancare la farina, un panetto di burro in frigorifero e una tavoletta di buon cioccolato fondente.


Farina e burro sono un classico: credo che siano la dimostrazione del tuo attaccamento alla semplicità, allo stupore che essa può suscitare in noi ogni giorno.

Il cioccolato fondente è "la marcia in più": può migliorare l'umore, una ricetta, dare colore ad un'immagine. Simboleggia la tua curiosità magari.


5.Nel 2017 e nel 2018 hai preso parte insieme ad altre blogger al magazine “In the mood” con cadenza potremmo dire “stagionale”, infatti ogni numero si focalizzava su prodotti, storie e ricette di una determinata stagione dell'anno.

Ti andrebbe di parlarmi di questo giornale virtuale? Pubblicherete nuovi numeri?

“In the Mood” è stata una bellissima esperienza di lavoro in team.

L’idea del magazine è nata prima di tutto da Antonella Pagliaroli e da Ilaria Guidi due fotografe pazzesche. Mi hanno poi proposto di collaborare insieme a questo progetto editoriale e io ho accettato con entusiasmo.

Purtroppo ad un certo punto non siamo più riuscite a proseguire con le pubblicazioni, ognuna di noi infatti aveva i propri impegni da portare avanti e il tempo scarseggiava, anche perché dietro c’era un gran lavoro.

Chissà, magari un giorno torneremo a pubblicare qualche numero, mi piacerebbe molto!


6.Siamo al primo capitolo di un nuovo anno: cos'hai imparato dal “tortuoso” 2020 che custodirai per i prossimi mesi? Qual è il tuo augurio per questo 2021?

Il 2020 mi ha messo particolarmente alla prova: sono stata sottoposta a sfide particolarmente difficili, ma ciò nonostante sento di esserne uscita più forte e coraggiosa.

Ecco credo di voler portare con me questo nuovo coraggio e la determinazione.

Quello che mi auguro per il 2021 è di poter continuare a fare il mio lavoro, crescendo professionalmente e imparare ogni giorno qualcosa di nuovo.

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