Chiunque al giorno d'oggi consiglierebbe di prendersi 5-10 minuti per sé, ogni giorno.
Sotto la doccia (ma occhio al consumo di acqua mi raccomando...), al rientro a piedi verso casa, immersi in una rivista in metropolitana o in una lezione di yoga.
Io ho scelto di prendermeli a colazione, ogni giorno.
Imposto la sveglia almeno 2 ore prima della timbrata del cartellino in ufficio per avere il tempo di preparare il pranzo al sacco, occuparmi della routine mattutina del mio tartufo a quattro zampe, per la doccia e per una lenta, silenziosa, abbondante colazione.
Chi mi conosce può giurarvi che se vengo interrotta durante questi 10 minuti, posso mietere vittime.
Quindi per me la colazione non è solo il pasto più importante della giornata dal punto di vista nutrizionale, ma rappresenta il mio momento per me.
Nei due anni in cui ho vissuto da sola ho iniziato ad apprezzare questo momento e a pensare a come renderlo diverso e speciale ogni giorno. Variandone gli ingredienti, per esempio.
Grazie ad una rivista avevo scoperto una nuova parola: "porridge", alias zuppa di fiocchi d'avena.
La mia faccia è stata inizialmente sovrastata da una smorfia, in ricordo della "zuppa d'avena che è felice di vederti" di Mulan della Disney (ve la ricordate?).
Poi però ho digitato su Instagram "porridge" ed eccola li, la rivelazione.
Quel giorno ho scoperto Crisula e le sue colorate, cremose, invitanti, zuppe di fiocchi d'avena.
Grazie al suo blog "Non solo Porridge", almeno una volta a settimana il protagonista dei miei 10 minuti mattutini è proprio il porridge.
Questa settimana è lei la protagonista della rubrica "Mi presteresti la voce?", che sicuramente vi entrerà nella testa e nel cuore così com'è stato per me.
Buon ascolto.
1.Buongiorno Crisula.
Di te hai scritto che “ami la colazione sopra ogni cosa”, da questo deriva il nome del tuo blog. E come darti torto? Oltre ad essere il pasto più importante della giornata sotto il profilo nutrizionale, ho sempre creduto che dalla colazione possa dipendere il buono o il cattivo proseguimento di una giornata. Come sei arrivata a farne il marchio di fabbrica del tuo blog? Quando hai intrapreso questo percorso?
Da bambina andavo a letto la sera sognando la colazione che mia mamma mi avrebbe preparato l'indomani. Ha sempre preparato torte e biscotti, pasta fresca, pizza, pane… Credo di aver preso da lei la passione per la cucina e per la colazione. Cerco di trasmettere lo stesso amore ai miei figli, attraverso ciò che preparo; loro però sono un po’ più esigenti di quanto lo fossi io e la sera mi ritrovo una vera e propria ordinazione per la mattina successiva!
Ecco perchè ho iniziato a sperimentare diversi tipi di colazione. Dopo un po’di tentativi sui social media, nel 2017 ho deciso di fare sul serio, grazie al supporto della mia community che pian piano cresceva.
Inizialmente mi sono concentrata sul porridge (da qui il nome del mio progetto), una delle mie colazioni preferite. Ha destato molta curiosità perchè non era una tipica colazione italiana (oggi è diventato un po’ più conosciuto, spero anche per merito mio). Nel 2018 ho inaugurato il blog per poter condividere le mie ricette e la mia passione per la cucina a livello sempre più professionale, fino a diventare la food blogger che sono oggi.
2.Al blog si è aggiunto uno shop online di stampe, set di ceramiche e canovacci ricamati a mano. Ti va di raccontarmi di questo progetto?
Sono una persona che ha bisogno di continui stimoli, forse per questo amo viaggiare!
Mi interessano l’arte, le cose fatte a mano (e con il cuore), il design. Il nome del mio progetto è
"Non solo Porridge". Il "non solo’" identifica proprio questo: non solo ricette di porridge, non solo ricette di cucina. Nello shop condivido progetti alternativi e supporto piccoli artigiani. Inoltre potete trovate alcune delle mie stampe personalizzabili, e articoli fatti con passione da persone che mi ispirano e che spesso incontro nei miei viaggi.
3.Lo scorso anno insieme a Claudia Zannini (creatrice di “Vitalmentebio”) hai pubblicato l'ebook “Cambio la mia colazione”, una raccolta di ricette per migliorare il primo pasto della giornata.
Mi piacerebbe saperne di più e chiederti, soprattutto, quali sono i tuoi consigli per la “colazione perfetta”.
"Cambio la mia colazione" è un progetto a cui sono molto legata. Rappresenta tante cose, non solo un libro di ricette: è il sigillo di un’amicizia nata con Claudia non sui banchi di scuola ma sui ‘banchi’ di una cucina durante un corso. Nel tempo la famiglia, la vita di tutti i giorni si sono interposte tra noi, ma ci siamo ritrovate grazie ai nostri rispettivi blog.
Quando finalmente ci siamo re-incontrate ci siamo rese conto che almeno una cosa era rimasta immutata dai tempi del corso di cucina: la nostra passione per il cibo. Così abbiamo unito le forze: entrambe abbiamo un approccio simile verso il cibo, ci piacciono i piatti sani, le ricette semplici e pratiche, ricette genuine, che tutti possono fare a casa e non a discapito del gusto. "Cambio la mia colazione" è nato proprio con l'intento di condividere la nostra passione e per convincere tutti che la colazione non è un pasto da sottovalutare e che basta poco per renderla accattivante e deliziosa!
La colazione perfetta secondo me è ovviamente… Il porridge! Equilibrato, completo, ricco di fibre, povero di grassi ed estremamente versatile.
4.Dimmi tre ingredienti fondamentali della tua cucina (e ti dirò chi sei...)
Passione, sperimentazione, curiosità
5.Forse la risposta sarà scontata, ma qual è in assoluto la tua colazione preferita?
E se invece potessi chiudere gli occhi, schioccare le dita e ritrovarti ovunque, al momento della colazione, dove andresti? A Manhattan davanti ad un grattacielo di pancakes con una cascata di sciroppo d'acero, o in una boulangerie della Provenza a respirare a pieni polmoni un pan au chocolat o ancora altrove?
Che domanda difficile! Come posso sceglierne solo una? Sicuramente preferisco le colazioni dolci, così da addolcire l'intera mia giornata. Spesso preferisco il porridge, altre volte faccio il pane fatto in casa e lo mangio tostato con della marmellata, altre volte scelgo uno yogurt con frutta e mandorle, soprattutto in estate.
Se chiudo gli occhi mi ritrovo in tanti posti… Sicuramente a Manhattan sommersa dai pancakes, ma anche con in mano un caldo pain au chocolat in Provenza. Se li chiudo ancora mi vedo tra i fiordi norvegesi e sento il profumo avvolgente dei cinnamon rolls, oppure seduta in un bar a Barcellona a gustarmi una cioccolata calda con i churros.
6.Quest'ultima domanda te la pongo solo dopo essermi accertata che tu ne abbia parlato apertamente anche sul blog, perchè si tratta di una questione al quanto delicata: lo scorso anno, come se la situazione pandemica non fosse sufficiente, hai affrontato la battaglia contro il cancro al seno. Ad un anno di distanza, come ti senti? Trovi che il confronto possibile grazie ai social networks sia concretamente di aiuto, per creare reti di supporto e per sentirsi meno soli? Io ti faccio intanto i miei migliori auguri e ti ringrazio per aver condiviso tutto questo con chi ti segue.
Sto benone e ti ringrazio per questa domanda, mi fa immensamente piacere parlarne.
Quando mi hanno diagnosticato il carcinoma mammario la prima cosa a cui ho pensato è che avrei dovuto avere la forza di stare a galla. L’esperienza di altre donne mi ha aiutato moltissimo, in questo i social sono stati davvero una fonte di ispirazione.
Altre donne, come me, che hanno avuto non solo il coraggio di affrontare la malattia ma anche di condividere questo momento on line è stato di grande ispirazione. La prima cosa che ho pensato è stata: "Se ce l’hanno fatta loro, ce la posso fare anche io!" Affrontare una malattia non è facile, si ha bisogno di forza e determinazione e le loro esperienze mi hanno aiutato a combattere.
I social media sono stati quindi fondamentali e ho deciso di fare la mia parte, condividendo il mio percorso proprio pensando che potesse ,e potrà , essere utile ad altre donne come me.
Grazie di vero cuore Crisula per aver condiviso la tua storia qui.
Da oggi ogni colazione avrà un sapore migliore.
Photo credits: "Non Solo Porridge" di Crisula Barbata
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