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Episodio 22: benvenuti nel mondo di Roby


Chi ha detto che nella vita non bisogna concedersi un solenne momento di leggerezza, ogni giorno?


Specie dopo gli ultimi 16 lunghissimi mesi, che hanno scambiato le nostre valigie da turisti, con pesanti bagagli di preoccupazioni. Nuovi termini diventati di uso comune, nuovi spazi da rispettare, distanze, l'intangibilità di sogni e prospettive.


Una dose di leggerezza è una cura necessaria.

Ecco perchè dieci minuti al giorno, tutti i giorni ormai, vado a sbirciare la pagina Instagram di Roberta Castrichella, meglio nota come Roby Sushi. Perchè il bianco delle sue immagini, così come quello del suo sorriso, sono contagiosi. Così come la spontaneità dei momenti del suo quotidiano: che si tratti di un piatto di spaghetti, di una passeggiata all'aria aperta o dell'abbraccio di suoi figlio, Roby sa raccontare le cose con l'energia positiva di cu ho bisogno. Ogni giorno, per almeno dieci minuti.


E scommetto che da oggi, quel sorriso contagerà pure voi.

Oggi rieccheggia in questo episodio della rubrica "Mi presteresti la voce?".


Buon ascolto.



1.Buongiorno Roby. Il sottotitolo del tuo blog è “cibo viaggi e trallallà”.

Io ti seguo da anni proprio per quel tuo “trallallà”, che ti ha sempre resa leggera, frizzante e spensierata agli occhi di chi ti guarda. Hai la capacità (o forse la dote) di far sorridere attraverso uno schermo, contagiando con i tuoi sorrisi smaglianti contornati dal rossetto rosso. Quando hai inaugurato il tuo blog, qual era l'intento? Cosa volevi comunicare a chi ti segue e cosa volevi dimostrare a te stessa?

Prima di tutto grazie per questa bellissima descrizione. Quando ho aperto il blog il mio intento ero semplicemente quello di condividere la passione per il buon cibo e di far avvicinare le persone a questo mondo, cercando di far passare il messaggio che non necessariamente per mangiare bene bisogna passare ore e ore in cucina. Proprio per questo condivido sempre ricette che siano originali ma facilmente replicabili, fatte con poche materie prime, scelte e di qualità. Il mio credo è che la cucina sia fatta sì di tecnica, ma soprattutto di cuore e creatività. Inizialmente a me stessa non volevo dimostrare nulla, con il passare del tempo però, mi sono lanciata una sfida: trasformare questa passione in lavoro, convinta che la passione e la dedizione siano la giusta bussola da seguire per raggiungere i propri obiettivi. E a distanza di qualche anno posso dire di essermi data una grande conferma.

2.Questa è una domanda che avrei voluto farti da tempo: mi racconti del “team ciao cuscino”? Hai deciso di organizzare eventi che radunassero la tua community virtuale, smuovendola dai divani di casa e facendola camminare insieme: quando ha avuto inizio e perchè?

Il #teamciaocuscino è nato per caso, dalla voglia di condividere sui social la mia ‘vita reale’ e le mie abitudini (cosa rara, visto ormai che tutto ciò che viene pubblicato è patinato e perfetto) .

Sono ormai più di dieci anni che esco a camminare la mattina, per dedicarmi del tempo e anche per mantenermi in forma. Così qualche anno fa ho iniziato a raccontare tramite le storie di Instagram anche questa routine, oltre alle ricette, ottenendo un riscontro inaspettato. Da lì ho iniziato a pensare che sarei potuta essere di stimolo per spronare le persone a fare movimento e a dedicarsi del tempo; così ho dato via al #teamciaocuscino e ho inaugurato un profilo dedicato. Gli eventi off-line, sono stati una piacevolissima conseguenza degli incontri virtuali con le persone che hanno iniziato a far parte del team: scambiarsi messaggi, consigli, e sentirsi quotidianamente mi ha dato l’input per creare un evento che potesse farci finalmente conoscere di persona.


3.Da quattordici mesi sei diventata mamma di “panzetta”.

Da allora hai iniziato una rubrica di ricette per grandi e piccini, e “damammaamamma” con consigli sullo svezzamento e molto altro.

Essere diventata madre ha cambiato il tuo punto di vista sull'alimentazione in generale? Quale sentimento verso il cibo stai insegnando al tuo piccolino?

In realtà l’essere diventata mamma non ha cambiato il mio punto di vista perché ho sempre cercato di seguire un’alimentazione sana, completa e varia, che ritengo sia adattissima anche per la crescita di un bambino. Mangio tutto, cercando sempre di consumare pasti completi e nutrienti, e la stessa filosofia la seguo per mio figlio al quale fin dall’inizio dello svezzamento ho cercato di trasmettere amore e curiosità verso il cibo. Cerco di fargli seguire un’alimentazione il più possibile varia e ricca, per far in modo che si abituato a mangiare tutto. Da quando ha iniziato a mangiare cibi solidi l’ho sempre lasciato libero di sperimentare e di fargli assaggiare qualsiasi cosa verso cui mostrasse interesse. Ha già assaggiato ragù di lepre, il risotto alla pescatora, la coratella, i supplì e le cipolle fritte…giusto per fare alcuni esempi. Secondo me l'importante è fargli vivere i pasti come un momento piacevole, di scoperta e di gioco; per questo non l’ho mai forzato a mangiare perché non voglio che crei un rapporto conflittuale con il cibo.

La mia filosofia è: se ha fame mangia, se non ha fame mangerà al pasto successivo!



4.Dimmi tre ingredienti fondamentali della tua cucina (e ti dirò chi sei...)

Pasta, olio, erbe aromatiche e spezie.


In poche parole: l'essenza della semplicità.

Pochi ingredienti, presenti in tutte le dispense (sicuramente in Italia), che combinati tra loro possono creare infinite combinazioni.

Questo è davvero l'emblema della tua "missione" da food blogger di cui hai parlato prima: raccontare che per cucinare non servono chissà quali abilità o mezzi. Bastano pochi ingredienti, buoni, familiari, e una spolverata di passione. Questi ingredienti possono essere il filo conduttore di un paese intero.



5.Da quando hai inaugurato “Roby Sushi” qual è stato il traguardo che ti ha dato più soddisfazione? Qual è il prossimo sogno nel cassetto (della dispensa) che vuoi ardentemente raggiungere da food blogger?

In questi anni di blogging ho vissuto moltissime esperienze interessanti e ottenuto grandi soddisfazioni personali. Forse il traguardo più grande è stato proprio quello di dimostrare a me stessa di potercela fare, di poter cambiare rotta (dopo la laurea in ingegneria) trasformando una semplice passione in un lavoro che mi consentisse di mantenermi da sola, di trasferirmi in un’altra città, di comprare casa e di costruire una famiglia. Di sogni nel cassetto da food blogger ne ho molti, te ne svelo uno soltanto: scrivere un libro, ma non scendo nei dettagli!


6.”Gira scopri mangia” è il tuo slogan.

Da un anno a questa parte però, si è potuto “girare” ben poco.

Come hai vissuto la quarantena, il distanziamento sociale, i confini della tua città o delle mura di casa? Che impatto ha avuto sul tuo modo di cucinare?

E' stato un anno decisamente particolare e il mio slogan ho dovuto lasciarlo da parte per un po'. Nonostante tutto, ho avuto la "fortuna" che l’inizio della pandemia e del lockdown siano coincisi con la nascita di mio figlio. Il suo arrivo mi ha fatto affrontare meglio questo periodo, perché ero totalmente assorbita da lui, dalla nostra nuova vita e dalla meravigliosa dimensione in cui ci ha portati. Grazie a ciò non ho accusato molto gli effetti delle restrizioni. Certo, mi è mancato vedere la mia famiglia, i miei amici, poter condividere con loro un momento così bello ed importante, però, non ne ho risentito troppo. La cosa che mi è mancata di più sono stati sicuramente i viaggi: quando ero incinta sognavo di portare il mio piccolo dappertutto e invece siamo stati sempre e solo in casa, ma è stato comunque meraviglioso.

Forse l’assenza di spostamenti ha influito un pochino sul mio modo di cucinare: non avere stimoli nuovi ha certamente inciso sulla mia creatività, il che è stato sicuramente un duro colpo.




E allora io ti auguro che i prossimi mesi possano offrirti nuovi panorami, nuove cartoline e tanti stimoli.

Grazie di cuore Roby.






Photo credits: Roberta Castrichella e Andrea Calabresi.

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