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Immagine del redattoreAlice

Mi presteresti la voce? Episodio 1: Macchia's mood

Credo che il vero ostacolo da superare quando si incomincia a scrivere sia proprio ...incominciare, scegliere con cura le prime frasi che daranno forma a ciò che verrà dopo.


Ho deciso di inaugurare questa rubrica per "prendere in prestito" la voce ad altri food writers - food bloggers - story tellers ...insomma alcune delle penne virtuali che mi hanno più colpita nel loro personalissimo modo di raccontare il significato profondo del cibo.


Perchè in questo momento ho smarrito la voglia di raccontarmi, ma non la voglia di raccontare.


Ogni settimana un nuovo episodio, nuove parole da accordare.


E per superare l'ostacolo di questo primo appuntamento, per sciogliere il ghiaccio, non avrei potuto scegliere altro protagonista al di fuori di Annunziata, in arte Macchia's Mood.

Forse la prima food blogger che ho seguito, ancor prima di inaugurare il mio profilo Instagram. Annunziata ha catturato la mia attenzione al primo scatto: colori frizzanti, una palpabile aria di festa e di contagiosa allegria.


Ho avuto la fortuna di incontrarla anche di persona, ma ora voglio presentarla a voi.


1. Annunziata, alias Macchia.

Sei stata la prima food blogger che ho seguito, a cui mi sono ispirata, e che ho avuto la fortuna di incontrare dal vivo. Per chi (malauguratamente) non ti conosce,

ti andrebbe di raccontare da dove deriva il soprannome "Macchia" e come è nato il tuo blog "Macchia’s mood?" Ho aperto il mio blog il 6 giugno 2014. L’ho chiamato Macchiadinutella, tutta una parola, perchè mi ricordava un evento dei tempi dell’università a cui sono legata. All’inizio parlavo di argomenti legati al lifestyle: dalla casa, al matrimonio, alla mia terra, alla maternità. Ma l’amore per il cibo mi ha portata, nel 2016, a dare una svolta totalmente food al mio blog. Macchiadinutella era qualcosa di nuovo nel mondo del food: tanto colore, un amore incondizionato per le crostate e per il cioccolato, per la tavola, per i props. Piano piano il cibo è diventata una scusa per fotografare, finché il mio stile fotografico non si è definito in maniera così chiara che “Macchiadinutella” non bastava più.

Una domenica, mentre fotografavo delle ciambelline salate in padella, ho stravolto completamente lo scatto inserendo tovagliette arcobaleno pastello e fenicotteri rosa.

Ho guardato mio marito, gli occhi che mi brillavano.

Quello era il mio mood, senza dubbio. “Ma certo - dissi - Macchia’s Mood”.

E’ così che ho dato una seconda vita al blog, una naturale evoluzione del mio percorso creativo.

2. Ti autodefinisci “portatrice sana di happytudine in tavola”: i tuoi scatti vibrano di colori sgargianti, palloncini arcobaleno, cannucce e props coloratissimi. Portare colore in tavola è il tuo modo di servire la felicità? E qual è la ricetta della felicità che prepari più spesso? Una caratteristica dei miei scatti fin dal principio è stata sempre quella di una base bianca e tantissimo colore nei dettagli. Il colore mi mette un’allegria indescrivibile; forse perchè mi fa pensare al sole, ai colori della mia terra (sono nata in Molise, sul mare). Sono appassionata di white food photography da sempre, e perdo ore su internet a guardare questo tipo di scatti. Il colore per me è vita, e ho sempre tenuto a mente che “in cucina prima ci si diverte, e poi si mangia”. Una tavola vibrante di energia ed allegria dispone tutti al sorriso, ed io senza sorridere mi sento davvero persa. Ecco perchè è così che mi piace servire la felicità.

A partire dalla colazione, momento che più di tutti amo allestire.

Le colazioni del weekend in casa nostra sono una festa, e il dolce d’eccezione sono i pancakes. Rigorosamente con la Nutella!

3. Dimmi i tre ingredienti fondamentali nella tua cucina (e ti dirò chi sei…) Sono una persona golosa, per cui ti rispondo senza indugio burro, cioccolato e panna.

Due must have nella dispensa dei dolci sono infatti il ciambellone cioccolato e panna e i muffin al cioccolato ...spariscono in un lampo!

4. In che modo si è evoluto il tuo blog, dai primi scatti di ciambelloni su alzatine rosa, fino ad arrivare alla collaborazione con “casa facile”? Se il cibo è felicità, la tavola che lo accoglie non può essere da meno. E le occasioni conviviali, intime in famiglia o con tanti invitati per una festa di compleanno, sono l’espressione perfetta di tutta questa gioia. Per questo il percorso è stato assolutamente naturale, ho assecondato le mie passioni e la mia quotidianità. Amo preparare una tavola con cura dal cibo alle decorazioni. Casa Facile è la mia rivista da sempre: la prima volta che pubblicarono un mio scatto nella rubrica “la parola ai lettori” (luglio 2015) mi misi in testa che io avrei collaborato con la rivista un giorno. Per questo non mi sono lasciata scappare il contest per diventare blogger CF Style, ed oggi orgogliosamente lo sono!

5. Sei specializzata in party set e decorazioni.

Qual è la festa a cui sei più affezionata e perchè? Una sola? Di petto ti risponderei il compleanno di mio figlio: mi assorbe anima e corpo.

Il lego party è sicuramente la più colorata delle tavole, ma forse quella a cui sono più legata è il suo Frecciarossa 1000 party: è stata una sfida incredibile realizzare qualcosa mai visto prima, ma queste sono le sfide che mi piacciono, che mi caricano e mi motivano.

E lo sguardo incredulo di mio figlio mi ripaga di tutte le notti in bianco!

6. Il 2020 è stato sicuramente un anno “atipico”. Come hai vissuto la quarantena in famiglia? Cosa ti auguri per i prossimi mesi? Il 2020 è stato un anno difficile per l’Italia e non solo.

Mi sento quasi in colpa a raccontarti le cose belle che accadevano tra le mura di casa quando fuori tante famiglie piangevano i loro cari o erano coraggiosamente sui loro posti di lavoro. In famiglia abbiamo ritrovato tanto tempo insieme, sul divano a vedere film, intorno alla tavola a preparare dolci o addirittura la pasta fatta in casa che non prepariamo mai. Abbiamo dato una nuova dimensione al tempo ed è qualcosa che non ha prezzo. Per me non auguro niente nei prossimi mesi, ma a tutti noi auguro di non mollare.

Perchè tutto finisce, perchè sono sicura che questo sia solo un periodo passeggero, di quelli che un giorno ci troveremo a raccontare davanti ad un cappuccino e una fetta di torta.









Photo credit: Macchia's Mood.

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