Mangiare di stagione è un piccolo passo per l'uomo, ma un grande passo per il pianeta.
Oggi in occasione (infelice) dell'Overshoot day per l'Italia, mi sembrava doveroso condividere con voi una buona pratica e abitudine che tutti dovremmo fare nostra.
Ma prima, che cos'è l'Overshoot day? Vi starete forse chiedendo.
E' il giorno dell'anno in cui abbiamo finito di consumare le risorse prodotte dal pianeta nell'intero anno.
Calcolato dal Global footprint network che si occupa dello studio dell'impronta ecologica di ciascun Paese.
Significa che per quest'anno l'Italia ha già esaurito le risorse naturali a disposizione e per il resto del 2021 andrà in debito con la Terra. Secondo il Global Footprint Network, l'Italia avrebbe bisogno delle risorse di 2,7 Terre per arrivare alla fine dell'anno.
Non lo trovate disarmante?
Questa "ricorrenza" mi fa sentire impotente e, lo ammetto, profondamente in colpa.
Nel 2020 cadeva il 14 maggio, sembrerà poco, eppure significa che di anno in anno, le nostre scelte impattano sull'ambiente a tal punto da farci esaurire le risorse naturalmente disponibili sempre prima.
Ma noi non siamo impotenti.
Da sempre (e per sempre) cerco di trasmettere il messaggio che ogni azione, per quanto piccola, conta.
Presa coscienza di quanto accade intorno a noi, possiamo - dobbiamo - fare ciò che è in nostro potere per salvare il pianeta che ci accoglie.
Noi siamo ospiti, non i padroni di casa.
Ciò che è in nostro potere, ogni giorno, è prendere scelte più consapevoli e attente.
Partendo dalla spesa alimentare la buona abitudine di oggi è mangiare sempre prodotti di stagione.
Sono diversi gli studi che evidenziano come i prodotti consumati nel corso della loro naturale stagione di maturazione abbiano delle proprietà nutritive superiori rispetto a un frutto o a una verdura maturata al di fuori del proprio arco temporale ideale. *
Inoltre il calendario della natura offre esattamente i prodotti di cui abbiamo bisogno per combattere i malesseri di quella determinata stagione, come gli agrumi ricchi di vitamina C per l'influenza, o i frutti estivi così fibrosi e carichi d'acqua per reidratarci in piena estate.
Prediligere una dieta su base stagionale poi è fondamentale per l'ambiente.
La scelta di rispettare le stagioni è ecologica su più livelli: per portare in tavola in autunno frutta estiva, ad esempio, sono richiesti trasporti, energia, pesticidi e, ovviamente, anche soldi. Infatti, gli alimenti prodotti nelle serre riscaldate arrivano nelle nostre case solo dopo aver inquinato il terreno con i residui chimici, dopo aver percorso chilometri e dopo averci fatto spendere anche il doppio rispetto ad un acquisto fatto nella giusta stagione.**
In collaborazione con Monica, ogni due settimane vi racconteremo degli ingredienti protagonisti del mese, di come gustarli eliminando (o perlomeno riducendo) gli sprechi e vi daremo qualche ricetta green per cucinarli in modo fantasioso.
Il primo ingrediente di Maggio non poteva che essere l'asparago.
Fibroso, dal colore accattivante, versatilissimo in cucina.
Preferisco di gran lunga un mazzo di asparagi ad uno di tulipani, giuro.
Da alcuni studi evince che il 45% dell'asparago viene gettato via, come scarto.
Ecco sappiate che dell'asparago non si butta via niente.
I poveri gambi che vengono esorcizzati perchè duri e difficili da utilizzare una volta lessati in acqua bollente possono essere frullati all'interno di vellutate, possono essere aggiunti a della ricotta per inventare un sugo per pasta, possono essere la base di un brodo vegetale (utile per preparare proprio un risotto agli asparagi), oppure vi basterà lavare l'asparago e ridurlo a strisce con l'aiuto di un pelapatate. Aggiungendo le strisce crude, così, ad un'insalata o come contorno per delle uova sode o dei burger vegetali; condite con olio buono, sale e del succo di limone (non storcete il naso, l'asparago crudo è delizioso e perfino i gambi così hanno la perfetta consistenza per essere consumati, inoltre sono molto scenografici).
Monica oggi ha cucinato una galette salata strepitosa (eccola qui sotto), dove ha frullato i gambi degli asparagi per un ripieno cremoso. Trovate la ricetta qui.
Io invece ho usato un mazzetto di asparagi per preparare una sorprendente farinata di ceci al forno.
Ho usato tutto l'ortaggio, ma proprio tutto.
Un tocco di paprika dolce, et voilà.
Una preparazione ideale da tagliare a fette e portare con sè in ufficio, o ai pranzi all'aria aperta.
Ingredienti per 6 porzioni:
-150g di farina di ceci biologica;
-300ml di acqua corrente;
-2 cucchiai di olio e.v.o.;
-2g di sale;
-1 cucchiaino di paprika dolce (o una spezia a piacere);
-un mazzetto di asparagi (5-6 asparagi)
Procedimento:
In una ciotola pesate la farina e aggiungete a filo l'acqua, mescolando con una frusta, così non si formeranno grumi.
Aggiungete il sale, la paprika e un cucchiaio di olio e.v.o. mescolate e fate riposare in frigorifero dai 10 ai 30 minuti.
Nel mentre lavate gli asparagi, tagliateli a metà e cuoceteli in una padella con un cucchiaio di olio e.v.o. per dieci minuti (non eliminate i gambi!).
Unite gli asparagi spadellati alla pastella, mescolate e versate il tutto in una teglia rivestita di carta forno.
Lo spessore ideale è un centimetro.
Cuocete in forno a 200° per 30 minuti.
Fonti utilizzate:
*https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/perche-e-importante-consumare-frutta-e-verdura-di-stagione ;
**https://master-enogastronomia.it/perche-mangiare-cibi-di-stagione/
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