4 Maggio 2020.
Ci siamo.
Oggi per 60 milioni di italiani ha inizio la famigerata "fase due".
Non starò qui ad elencarne le modalità e le conseguenze, nah, per quello vi basta leggere un quotidiano o seguire un notiziario qualsiasi.
Vorrei invece mettere nero su bianco ciò che mi sono appuntata nell'arco degli ultimi due mesi, nella nuova "quotidianità" dalla quale sono stata travolta, come molti di voi.
Ho trascritto nel tempo tutte quelle buone abitudini che ho coltivato, che ho scoperto, e che vorrei personalmente portare avanti anche quando la normalità sembrerà tornata.
Non dobbiamo avere paura del cambiamento, dobbiamo accoglierlo.
Alcune piccole modifiche alle routine di cui eravamo succubi, come nottambuli in pieno sonno, saranno sì necessarie per la sicurezza e la nostra salute, ma sono convinta che saranno anche utili stimoli per cambiare le nostre prospettive.
In questi mesi abbiamo appreso, abbiamo ascoltato, abbiamo rafforzato alcuni legami nonostante le distanze imposte, abbiamo dato nuovo valore al concetto di "normalità" perchè ci è stata negata.
Ed ecco allora quali nuove abitudini potremmo fare nostre, d'ora in avanti.
Fare una spesa più consapevole
La colloco per prima: benché non sia la più rilevante, è forse la sfera che ha più stravolto le nostre consuetudini. Se anche voi, come me, amate fare "piccole spese" frequenti durante la settimana e perdervi nelle corsie del supermercato e nei banchi del mercato rionale, sarete stati traumatizzati dalla tassativa spesa una tantum. O per lo meno, io lo sono stata. Ma di necessità virtù! Perciò ecco alcuni trucchetti per destreggiarsi in questa nuova modalità di fare la spesa:
-controllare la dispensa: capacitarsi di quello che già contiene, in che quantità e verificare che gli ingredienti "base" come farina, zucchero, sale, olio extravergine d'oliva, riso, pasta e caffè -per esempio- siano presenti. Sono infatti alimenti a lunga conservazione, di utilizzo quotidiano e dal costo tendenzialmente basso. Controllare anche frigorifero e freezer: grandi alleati per conservare gli alimenti e per poter avere sempre dei "salva cena".
-annotarsi tutto ciò che si esaurisce nell'arco della settimana, stilando così una lista della spesa accurata, da portare sempre con sé al supermercato per non dimenticarsi nulla!
-evitare le scorte inutili: non serve farsi prendere dal panico, pensando che non potendo uscire quotidianamente sia necessario fare scorte eccessive in dispensa.
Anzi, si aumenta così il rischio di produrre sprechi di cibo e di non riuscire a monitorare le date di scadenza dei prodotti confezionati, ad esempio.
-a tal proposito ho trovato davvero utile programmare un menù settimanale: ogni domenica sera ho trascritto in un calendario i pasti principali da preparare ogni giorno della settimana entrante.
Così è più semplice stilare una lista della spesa di ciò che occorre e quantificare.
Ovviamente può subire variazioni in base alla creatività, o alle voglie del giorno, ma torna comunque utile nell'organizzazione del nostro carrello: risparmiando tempo, denaro ed evitando soprattutto gli sprechi.
Conservando i calendari ho anche proposto a settimane alterne le ricette che ho apprezzato di più, così da variare il più possibile i pasti e rendere meno monotona la quarantena, almeno in tavola!
-comprare locale, per diverse ragioni. Garantirsi prodotti freschi e stagionali, nel caso di ortaggi, frutta, pesce, carne, uova e miele; saltare le file: infatti spesso nelle azienda agricole e nelle piccole botteghe si possono prenotare i prodotti per il ritiro o addirittura riceverli comodamente a casa, e sicuramente si riduce il rischio di fare lunghe file. Ultimo, ma non ultimo, comprare locale aiuta a sostenere la comunità in cui viviamo. In uno scenario di crisi economica come quello che stiamo vivendo, investire nei produttori locali rappresenta un enorme gesto di solidarietà e di sostentamento della nostra economia.
Auto-produrre (non solo pietanze)
Il lievito di birra ormai è leggenda: come i draghi e i dinosauri di Jurassic Park. Le farine sono diventate merce rara; se tornassimo all'epoca del baratto con un chilo di farina tipo 0 probabilmente potremmo comprarci un monolocale!
Questa quarantena ci ha sicuramente messo alla prova, facendoci ingegnare e [ri]scoprire la passione per la cucina: traiamone un insegnamento per il futuro.
Non solo lievitati come pane, focacce e pizza napoletana dal bordo vertiginoso e croccante.
Prendiamo coscienza del fatto che molti prodotti che siamo abituati a comprare già pronti possiamo produrli in casa nostra, senza troppi sforzi: risparmiando in denaro e guadagnando qualità e soddisfazione. Alcuni esempi?
-prodotti per la prima colazione: granola, biscotti, crostate di frutta, confetture...; -sughi per pasta (che possono essere congelati); -gelato di frutta fresca; -minestrone; -pasta brisée per torte salate;
-dado vegetale;
-verdure surgelate come spinaci e biete, mono-porzionati e pronti all'uso.
Ma l'auto-produzione non riguarda solo il campo alimentare!
Armati di aceto di vino o di mele, aceto bianco, succo di limone e bicarbonato, avremo gli ingredienti per creare detergenti per la casa, maschere di bellezza per il viso e per i capelli, struccanti, dentifrici e molto altro ancora. Sarà un ottimo metodo per limitare ulteriormente le uscite settimanali per la spesa al determarket, per risparmiare un bel gruzzoletto ed eliminare flaconi (e di conseguenza ridurre i rifiuti). Otterrete prodotti naturali e sostenibili a costo quasi zero.
Prendersi cura di sé
Mai come in questo periodo ho riscoperto il piacere di prendermi cura del mio corpo e della mia mente. Complici le ore di sonno guadagnate e le continue distrazioni dalle preoccupazioni e dallo stress che potevo creare dentro casa, ho trovato un nuovo equilibrio.
Questa, forse più di tutte le altre, è un'abitudine che voglio impegnarmi a mantenere anche quando rientrerò a piedi pari a lavoro e gradualmente negli impegni di sempre.
Praticare yoga quotidianamente, meditare dieci minuti al giorno, prendermi cura dei miei capelli e della mia pelle - applicando maschere prodotte in casa (vedi sopra) e indossando abiti confortevoli. Sfogliare vecchi album di fotografie, leggere le cartoline delle vacanze estive della mia infanzia: piccoli momenti di grande valore.
Dovrei, dovremmo, inoltre continuare ad esplorare casa nostra, osservandola da una nuova prospettiva: riscoprendo angoli a cui non davamo importanza, rendendoci conto che il salotto può diventare un piccolo centro fitness fatto a nostra misura, che le finestre spalancate fanno sembrare gli spazi più ariosi e meno opprimenti. Accendere una candela, o l'incenso, appendendo quelle stampe comprate in un viaggio anni fa, rendendo casa nostra sempre più nostra.
Leggere
Rimanete a casa, perdìo. Con tutto quel che c’è da leggere!
Questa citazione è estratta da "Virus" di Alessandro Baricco.
Una delle letture che più mi hanno piacevolmente scossa negli ultimi anni.
C'è così tanto da leggere: nelle nostre librerie ma non solo. Online.
Grazie al web in questi mesi numerose case editrici, librerie e biblioteche comunali hanno offerto dei nuovi mezzi per leggere online moltissimi titoli, di vario genere.
Ricordiamo che mentre noi leggiamo un libro, esso ci legge a sua volta.
Ci permette di ampliare il nostro bagaglio culturale e di creare un "bagaglio" virtuale per farci viaggiare senza muoverci dalla sedia ...e in un momento come questo, quali altri mezzi abbiamo per viaggiare? Almeno con l'immaginazione ci è concesso.
Chissà quando avremo di nuovo tutto questo tempo da dedicare alla lettura...
Coltivare
Passioni,
pomodori,
legami affettivi,
la nostra pazienza,
il nostro senso di appartenenza ad una comunità.
Coltivare, da dizionario, significa "Riferito a terreni, renderli fruttiferi o produttivi con particolari cure e dedizione".
Anche quando avremo meno tempo non dimentichiamoci di coltivare il nostro orticello; e non mi riferisco solo a quello "concreto" composto da terreno e semenze.
Intendo quello interiore.
Non dimentichiamoci del tempo che abbiamo speso per telefonare ai nostri nonni, per abbattere le distanze chilometriche. Non dimentichiamoci di coltivare la pazienza che abbiamo ben annaffiato in questi mesi di calma apparente: la pazienza è più preziosa dell'aiuto da casa di "Chi vuol essere Milionario".
Non dimentichiamoci di quanto ci siamo sentiti legati ai nostri concittadini, ai nostri vicini di casa: non dimentichiamo i sacrifici (se così si possono chiamare...) compiuti per mantenere la nostra comunità al sicuro. Non siamo solo un popolo di cantautori da balcone: siamo e possiamo essere molto di più. E dovremo esserlo d'ora in avanti.
Continuiamo a prestare attenzione ai nostri sindaci, come protagonisti e non come comparse.
Sosteniamo la nostra economia locale (vedi il primo punto) e nazionale.
Questa pandemia ci ha colti impreparati perchè dipendiamo moltissimo dall'esterno: corrieri, e-shops (senza entrare nello specifico) per abbigliamento, arredamento, libri, prodotti per la cura personale...ecc.
Forse dovremmo sfruttarla come una lezione per il futuro.
Investire nel mercato nazionale evita spostamenti, ritardi, mancati consegne e il ribasso di prezzi e qualità dei prodotti.
Non siamo solo un popolo di cantautori da balcone, ripeto: sentiamoci italiani anche quando facciamo acquisti.
Sarà fondamentale per ripartire, tutti insieme.
"Certe cose cambiano con un movimento di torsione violento, che fa male, e che non pensavi di poter fare.
Certe cose cambiano per uno choc gestito bene, per una qualche crisi convertita in rinascita, per un terremoto vissuto senza tremare. Lo choc è arrivato, la crisi la stiamo soffrendo, il terremoto non è ancora passato. I pezzi ci sono tutti, sulla scacchiera, fanno tutti male, ma ci sono: c’è una partita che ci aspetta da un sacco di tempo. Che sciocchezza imperdonabile sarebbe avere paura di giocarla."
(A. Baricco - Virus)
Fonti fotografiche: Unsplash
Immagine "niente scorte" di Lisa Casali.
Comentarios