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  • Immagine del redattoreAlice

Avocado: una moda insostenibile


Nella lingua azteca Nahuatl, il termine "ahuacatl" da cui deriva il nome avocado, significa "testicolo", probabilmente per la forma similare.


A partire dal 2014 questo frutto è stato classificato come "super-food" per le sue proprietà nutrizionali e ha dato il via ad una vera e propria moda, quasi un fenomeno generazionale:

t-shirts, emoticons per le chat, bar e ristoranti a tema in tutto il mondo, un frutto adatto apparentemente a chiunque; dagli sportivi a chi segue rigide diete dimagranti.


Le coltivazioni e le vendite hanno subito un vertiginoso incremento della richiesta e - di conseguenza - dei prezzi. Per questo motivo l'avocado è soprannominato "oro verde."


Ne esistono più di 400 varietà. Tra le più diffuse troviamo: varietà Zutano, Fuerte e Bacon (dalla forma "a pera", di color verde) e le varietà Hass (più tondeggianti e dalla pelle nera).


I principali paesi produttori sono collocati nell'America del Sud: Cile e Messico.

Ci sono altre coltivazioni minori in Sud Africa e, recentemente, in Sicilia.

Queste ultime sono frutto della sempre crescente richiesta di produzione.


Quanta strada fanno perciò gli avocados per arrivare fino a noi?

Gli avocados percorrono 15.000 chilometri.

Nel trasporto vanno conservati ad una temperatura costante di 5°C e perciò vengono posti all'interno di celle frigorifere. Impiegano 3 settimane per giungere in Europa, dove vengono distribuiti a partire da Spagna e Paesi Bassi, dove vengono decongelati e portati al giusto punto di maturazione per essere consumati.

In Italia viene venduto come se fosse stato appena raccolto, anche se ormai è passato un mese da quando è stato colto dall'albero.





Se questa argomentazione non fosse sufficiente per porvi nuovi interrogativi sulle vostre abitudini da consumatori, vi porto allora nella regione cilena di Val Paraiso, a Petorca.


E' importante sapere che le coltivazioni di avocados hanno bisogno di

un'enorme quantità di acqua: occorrono infatti circa 2.000 litri di acqua per produrre 1 solo kilogrammo di frutti.


Quattro volte in più rispetto allo stesso quantitativo di arance.

Il fabbisogno giornaliero di acqua di un essere umano è drasticamente inferiore rispetto al fabbisogno giornaliero di un albero di avocados.


L'attivista cilena Veronica Vilches, residente a Petorca, ha dichiarato che:

“Sono anni che le piantagioni di avocado si impossessano dell’acqua che dovrebbe essere di tutti”.
“E ora i fiumi si sono prosciugati, così come le falde acquifere. La gente si ammala per colpa della siccità: ci ritroviamo a dover scegliere tra cucinare o lavarci, fare i nostri bisogni in latrine o dentro sacchetti di plastica e bere acqua contaminata, mentre i grandi imprenditori agricoli guadagnano sempre di più”.

In quella regione, climaticamente inadatta alle coltivazioni, poichè arida e scarsamente piovosa, la poca acqua è destinata interamente alle piantagioni di avocados.

Non ai suoi abitanti. A loro è consegnata giornalmente una razione di acqua "potabile", pagata dal governo, contenuta all'interno di cisterne mal-ridotte.

"A Petorca le immense piantagioni di avocado, oltre a danneggiare l’ambiente e causare un danno irreversibile all'ecosistema, stanno distruggendo il tessuto sociale e l’identità culturale del territorio. È ormai diventato impossibile mantenere un campo coltivato o allevare animali, così le persone stanno lasciando la loro terra per rifarsi una vita altrove. Loro dicono che (l'acqua consegnata) è potabile ma la gente si ammala quando la beve, e così siamo costretti a bollirla o a comprare acqua in bottiglia”.


il 61% dei frutti rivenduti in Europa (varietà hass) sono esportati proprio dalla zona di Petorca. Per questo motivo i produttori hanno messo in atto una vera e propria privatizzazione dell'acqua, nonostante sia contraria ai diritti fondamentali dell'umanità.


Di tanto in tanto sono multati dal governo, ma dopo aver pagato la multa (e qualche poliziotto corrotto), il caso viene semplicemente archiviato, come se nulla fosse. (Nella fotografia accanto si nota chiaramente come solo la "striscia" di alberi sia verde e rigogliosa. La zona circostante è completamente morta).


Come questa guerra dell'acqua non fosse sufficiente a "sporcare" il super-frutto, nelle piantagioni vengono utilizzati pesticidi e fertilizzanti necessari per stare al passo della richiesta del mercato. Questi prodotti sono considerati illegali nel nostro paese, ma attenzione: non possono essere utilizzati dai nostri agricoltori, ma possono essere importati prodotti esteri di paesi che ne fanno uso (e finiscono tutti nel nostro stomaco!).


Un altro dramma comune alle piantagioni Cilene e Messicane è rappresentato dai narcotrafficanti. I cartelli della droga (los Caballeros Templarios e los Viagras) infatti amministrano la maggior parte delle coltivazioni, per trarne profitto, in più sfruttano lavoratori e migranti a basso costo. In Messico prendono letteralmente d'assalto i camion trasportatori e minacciano gli agricoltori con le mani armate.


Nel Michoacan, regione del Messico, vengono distrutte intere foreste per far posto alle piantagioni, eliminando i locali pini secolari. Dal 2000 al 2010 sono stati spazzati via 690 ettari di foresta.

Vale la pena avere un cibo (ormai) quotidiano così costoso in termini di risorse e diritti?


Si può acquistare allora un avocado sostenibile?

Il mio consiglio è di scegliere un prodotto italiano.

In Sicilia, nella zona dell'Etna, si coltivano alberi di avocados fin dagli anni Sessanta.

Eppure solo negli ultimi cinque anni se n'è venuti a conoscenza e la domanda è cresciuta.


Sfortunatamente alcune piantagioni di agrumi sono state convertite, per soddisfare il nuovo trend di mercato. Altre sono diventate colture miste.


Una cooperativa di agricoltori controlla e amministra la produzione, in un terreno che apparentemente ha tutte le carte in regola per sostenere la coltura, senza distruggere l'eco-sistema circostante: la zona è infatti ricca di acqua, ma sufficientemente temperata per garantire un raccolto da ottobre ad aprile.


Grazie alla ricchezza naturale della zona, i coltivatori garantiscono di lavorare secondo il metodo biologico, rispettando non solo il lavoro ma anche la biodiversità.


I produttori invitano il consumatore a rispettare la stagionalità: da ottobre a dicembre le varietà disponibili sono Zutano, Fuerte e Bacon. Da gennaio ad aprile invece si può acquistare la varietà Hass Siciliana. Fuori da questo (lungo) periodo dell'anno non potrete certamente acquistare avocados italiani.


Prestate molta attenzione alla zona di origine dei frutti: tutti i produttori siciliani dicono di aver avuto contatti con la grande distribuzione italiana, che però esigeva quantità e continuità di produzione non compatibili con gli standard di qualità su cui loro hanno impostato le colture. Perciò nelle catene dei grandi supermercati è quasi certo non trovare avocados coltivati nel nostro paese.





Avocado: dove acquistarlo e i principali marchi a confronto


Ho preso in esame i quattro marchi più diffusi e facilmente reperibili nei supermercati: Almaverde Bio (1), avocado rivenduto da Lidl (2), F.lli Orsero (3), Sicilia Avocado (4) ***


Non potendo recarmi al supermercato per il confronto, ho studiato i dati direttamente sui siti web dei produttori, alcuni frutti infatti sono acquistabili solo online.


Gli aspetti del prodotto che analizzo solitamente (packaging, certificazioni, etichetta e prezzo) in questo caso non sono tutti verificabili, trattandosi di un frutto "fresco" e venduto spesso sfuso. Non vi sarà nessuna etichetta da analizzare, ma solo la provenienza riportata al banco ortofrutticolo e, sfortunatamente, nessun prodotto ha ottenuto una certificazione "fair-trade" o Equo Sostenibile.


Il marchio #1 rivende frutti provenienti dal Guatemala (Messico), all'interno di un cartoncino riciclabile rivestito di un film di plastica, apparentemente riciclabile anch'esso.

Gode della certificazione biologica.


#2La catena di supermercati Lidl rivende avocados sfusi, provenienti dal Cile e Messico.

Ha deciso di non lasciare dichiarazioni in merito alle coltivazioni di provenienza.

Il marchio #3 garantisce frutti "Maturi al punto giusto", venduti all'interno di una confezione plastificata apparentemente riciclabile. Il paese di provenienza è il Messico.


Il marchio #4 garantisce "una filiera controllata e trasparente, il rispetto per la natura e la cura per ogni pianta e ogni frutto, insieme alla coltivazione di diverse varietà che garantiscono continuità nella produzione, permettono di essere presenti sul mercato in diversi periodi dell’anno e di fidelizzare una clientela sempre più informata, consapevole e attenta alla qualità"(tratto dal sito). La zona di produzione è quella dell'Etna.


D) Prezzo

#1: €2,55 / confezione da 250g (due pezzi);

#2: €1,89/ al pezzo;

#3: €3-4 /confezione da 300g;

#4: €5,95-7,50 /KG. Il quantitativo minimo per l'ordine è 4 KG.

I prezzi potrebbero ovviamente variare a seconda del supermercato rivenditore.


Insomma, dal momento che non vi è alcuna certezza sulle coltivazioni di provenienza di questo super frutto, e che l'unico coltivato in Italia è acquistabile solo online ...siamo sicuri che ne valga la pena?


A voi, l'ardua sentenza.


Il mio intento è, come sempre, quello di darvi nuovi (o magari no) elementi per rendere più consapevoli le vostre scelte.

Se siamo ciò che mangiamo, siamo di conseguenza ciò che compriamo.

Perciò vi chiedo: voi cosa vorreste essere?


Passo e chiudo.





Fonti fotografiche: Photo by Asiya Kiev on Unsplash Photo by Jonathan Kabugo on Unsplash Photo by twinsfisch on Unsplash/

Photo map by fruttaweb.com


Fonti letterarie:

https://www.fratelliorsero.it/blog/curiosita/1071-avocado-etimologia/ https://www.slowfood.it/tutti-pazzi-lavocado-ce-dietro-lultima-moda-alimentare/ https://www.fruttaweb.com/home/2401-avocado-biologico-almaverde-bio.html https://www.slowfood.it/lavocado-nemico-delle-foreste/ https://www.internazionale.it/reportage/alice-facchini/2017/07/24/avocado-cile-acqua https://www.vice.com/it/article/8x8d3x/avocado-etico-sicilia https://old.danwatch.dk/en/undersogelse/avocados-and-stolen-water/ https://ilsalvagente.it/2019/10/30/messico-il-boom-dellexport-di-avocado-scatena-lappetito-dei-narcos/ https://www.corriere.it/esteri/20_febbraio_01/assalto-camiondi-avocadola-fame-narcosper-l-oro-verde-0ad5e416-453a-11ea-9d28-c32ca6f6093f.shtml https://www.corriere.it/sette/attualita/19_agosto_23/avocado-frutto-che-piace-mondo-diventato-lusso-spuntano-fake-c9c1c214-c254-11e9-97ef-35a2edd578d1.shtml https://www.siciliaavocado.it/


***Non si tratta di un articolo promozionale. Ci tengo a riportare in modo puramente oggettivo quanto scoperto in merito ad alcuni dei marchi diffusi comunemente nei supermercati, senza dare una opinione personale o suggerirne il consumo.

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