Sono cresciuta senza i nonni paterni, così la vita mi ha donato una nonna in più.
Quella materna non mi ha mai insegnato a cucinare, cucinava e basta.
Mi voleva un gran bene, ma non era troppo affabile o affettuosa.
Ricordo ancora il rumore di sottofondo delle telenovelas che amava guardava tutto il giorno, tutti i giorni. Mi faceva giocare nel suo grande terrazzo, lasciava sempre la porta aperta lungo le scale. Mi piace pensare che lo facesse per me, nella speranza che andassi a studiare mentre lei commentava Beautiful o Cento Vetrine.
La nonna acquisita invece si che mi ha insegnato i suoi segreti.
Era un'adorabile vecchina ricurva su sé stessa, alta poco più di un metro e cinquanta.
Si chiamava Prima. Mia madre accudiva la sorella malata e lei a sua volta ha accudito noi, per anni. Quando sentiva il suono della mia bicicletta apriva sempre il portone.
Passava ore seduta nel suo piccolo piccolo terrazzo, seduta su una sediolina. Appostata ad osservare ciò che succedeva nella via, poi correva a raccontarmelo.
Le sue mani erano ruvide come la carta pesta, ma così calde.
Mi accarezzava il volto quando mi salutava e mi offriva sempre qualcosa da mangiare.
Modenese DOC, ci teneva a trasmettere a me e a mia madre le sue tradizioni. Ci ha amate come la figlia e la nipote che non ha mai potuto avere ma che desiderava con tutta se stessa. E così, apriva la sua madia bianco panna, apriva la dispensa e ci insegnava.
Una delle ricette che preferisco è sicuramente quella dei tortelli dolci.
Tradizione vuole che il guscio di frolla venga farcito con il savor. ovvero una confettura realizzata a partire dal mosto d'uva - la saba - con l'aggiunta di frutta di stagione, solitamente mele cotogne, fichi verdi, pere e scorze d'agrume. Il sapore è decisamente brusco, molto caratteristico.
Personalmente non mi fa impazzire, perciò la cara Prima modificava la sua ricetta utilizzando come ripieno dei tortelli delle confetture più comuni: quella di prugne o di amarene brusche, che lei stessa produceva in casa. Spesso e volentieri univa tutte le confetture rimaste nei barattoli, le mescolava tra di loro e gli dava nuova vita all'interno dei tortelli. *
Ecco la ricetta, spero faccia emozionare anche voi.
Ingredienti:
-400 g di farina 00;
-100 g di fecola di patate;
-200 g di zucchero semolato;
-2 uova intere fresche;
-150 g di burro;
-un cucchiaino di lievito per dolci;
-scorza grattugiata di un’arancia o di un limone bio;
-200 g di confettura*;
-3 o 4 amaretti modenesi (dipende dalla grandezza);
-un uovo e latte q.b. per spennellare;
-granella di zucchero.
Procedimento
La ricetta originale di Prima prevedeva di preparare il ripieno almeno un giorno prima: univa le confetture di cui disponeva e aggiungeva gli amaretti tritati finemente. Mescolava e faceva raffreddare e rapprendere in frigorifero fino al momento della farcitura dei tortelli.
Ovviamente se disponete di una sola confettura (e magari non degli amaretti) potete farcirli sul momento omettendo questo passaggio (anche se vi consiglio di rispettare la ricetta. La consistenza è sublime!)
Iniziate lavorando insieme le polveri: la farina, la fecola e lo zucchero.
Aggiungete il burro ammorbidito, le uova e infine le scorze d'agrume.
Mescolate l'impasto e con le mani formate un panetto.
Avvolgetelo in un foglio di carta da forno o pellicola trasparente e lasciatelo raffreddare per almeno un'ora in frigorifero. Potete preparare l'impasto anche la sera prima se preferite.
Trascorso il tempo prendete la pasta e stendetela sul piano da lavoro con un mattarello, fino ad uno spessore di 3 millimetri, poi con un coppa-pasta (o un taglia-biscotti o un bicchiere) tagliate dei cerchi e disponeteli su un piano infarinato, in una fila ordinata.
Aggiungete un cucchiaio di ripieno su una delle metà di ogni cerchio, poi richiudete e praticate un po' di pressione con i polpastrelli per assicurarsi che i bordi aderiscano. f
Trasferite i tortelli ripieni su un foglio di carta da forno, spennellateli con latte e uovo e spolverateli con la granella di zucchero.
Cuoceteli a 180°C per 12 minuti.
Comments