La domenica è un giorno sacro, che siate cattolici o meno.
Non solo per chi va in chiesa, giunge le mani e canta la propria fede a ritmo di una chitarra.
La sacralità può essere contemplata dentro le mura di casa: nella luce che entra dai fori delle persiane, nel fresco delle lenzuola, negli occhi che appena aperti si riempiono di chi ci dorme accanto.
I suoi occhi ancora chiusi, la bocca aperta, il respiro pesante. Il suo odore, quella fragranza che gli appartiene e basta, la mia preferita da quasi dieci anni. Quelle dita screpolate che cercano le mie, le canottiere a scollo vogatore che gli stanno così bene. Ecco la sacralità dov'è, ogni domenica mattina. Al mio fianco, nei suoi risvegli stropicciati. Nel suo camminare lentamente, ad occhi socchiusi, con i ciuffi color cenere fuori posto, fino al tavolo da pranzo.
La sacralità di una colazione in silenzio, come una preghiera. Della condivisione: "vuoi un po' di succo?" "il caffè nella moka è ancora caldo, amore", dello scambiarsi con modi gentili il barattolo della marmellata e la scatola di latta della Oreo, contenente una dozzina di fette biscottate profumatissime, croccanti. Da inzuppare nella tazza, da cospargere di zucchero, da sbriciolare sulla labbra, sui baffi, sulle tovagliette americane.
Nella speranza di regalarvi un po' di questa silenziosa e stropicciata felicità, condivido con voi la ricetta che forse mi ha regalato più soddisfazione in questo mese di numerosi tentativi con il lievito madre: le fette biscottate all'orzo. Altro che Mulino GialloVerdeBluArcobaleno. Queste sono buone da non crederci. E le avrete fatte proprio voi.
Ingredienti (per circa 30 fette biscottate):
-400 g di farina tipo 2 Molino Grassi https://www.molinograssi.it/i-nostri-prodotti/uso-domestico/farina-biologica-tipo2.html (potete procedere anche con 250g di farina di tipo 2 e il restante peso di farina di tipo 0 di qualità);
-80 g di acqua tiepida;
-80 g di latte intero 100% italiano;
-150 g di lievito madre rinfrescato il giorno prima;
-65 g di zucchero di canna dulcita;
-5 g di sale;
-5 g di malto d’orzo biologico;
-30 g di olio di semi di girasole;
-5 g di orzo solubile
Procedimento
Considerate complessivamente 12 ore di lievitazione.
Impastate il lievito madre - col gancio della planetaria - con l'acqua e il latte, la farina, il malto d'orzo e lo zucchero di canna.Aggiungete l’olio in due tempi e infine il sale.
L'impasto risulterà abbastanza compatto.
Prelevate un terzo dell'impasto e aggiungete l'orzo solubile, lavorandolo con le mani.
Lavorate anche il restante impasto, con le mani formate due palle e mettetele in due ciotole separate coperte da pellicola.
Dopo circa 4 ore date ad entrambi gli impasti un giro di pieghe da tre e rimetteteli e fateli riposare per un'altra ora.
Riprendete l'impasto chiaro e con l’aiuto del mattarello, stendetelo su un piano leggermente infarinato allo spessore di circa 5 mm formando un rettangolo.
Fate lo stesso con l’impasto scuro e sovrapponetelo a quello chiaro, lasciando liberi i bordi. Arrotolate ora dalla parte lunga fino a chiudere. Lavorate con le mani l'impasto per renderlo più uniforme, poi tagliate il rotolo a metà e spostate i due filoni ottenuti in due stampi da plumcake foderati con carta da forno.
Coprite con un panno da cucina e fate lievitare altre 7 ore (o tutta la notte se iniziate la lavorazione al pomeriggio).
Al raddoppio degli impasti, accendete il forno in modalità statico a 160°, spennellare la superficie delle fette con un goccio di latte e infornate per 40 minuti fino a doratura.
Sfornate e lasciate raffreddare.
Qualche ora dopo munitevi di un coltello a sega e ricavate dai due rotoli delle fette spesse 1 cm, sistematele su una teglia foderata con carta da forno e tostate a 140° per 20 minuti, girandole sull'altro lato dopo dieci minuti, a metà cottura, stando attentati a non scottarvi (io ho usato delle pinze da cucina).
Sfornatele e lasciatele raffreddare.
Conservatele in una scatola di latta per non alternarne la croccantezza e la fragranza!
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