C'è un' aria strana in questo momento: densa di preoccupazioni e timori.
E' palpabile quella sensazione che si prova prima di un temporale: il vento che si fa sempre più forte, l'umidità che si attacca alla pelle, profumo di pioggia.
Quanto ancora deve accadere prima di accorgerci che il nostro "onnipotente" stile di vita sta inesorabilmente e sempre più velocemente mutando il pianeta che abitiamo?
Quanto egoisti riusciamo ancora ad essere, volontariamente ciechi di fronte al cambiamento climatico, alle stagioni sempre più calde e instabili, all'estinzione di animali e varietà vegetali, alle nuove malattie che si diffondono come volantini sotto i portici?
Nel nostro piccolo potremmo fare così tanto.
Facciamolo insieme.
I cambiamenti rappresentano le conseguenze di una serie di eventi, uno dopo l'altro.
Non pretendiamo perciò di cambiare il mondo in un paio d'ore, ma non rassegniamoci nel tentativo di riuscirci.
Come in una ricetta di cucina, partiamo dalle basi - dagli ingredienti.
Partiamo da casa nostra. Possiamo scegliere quotidianamente di non "accelerare" l'impatto negativo che abbiamo sul pianeta, ad esempio nel fare la spesa.
Sposiamo il chilometro zero: incontriamolo, sperimentiamolo a poco a poco e innamoriamocene perdutamente, come faremmo con un'altra persona che ci incuriosisce e al tempo stesso ci spaventa.
Chiediamoci "cosa farebbe mia nonna?".
Non compriamo gli ortaggi al supermercato se possibile, ai tempi di nostra nonna non esistevano. Non cerchiamo le zucchine a Febbraio, nostra nonna le raccoglieva e le consumava solo in piena estate ...insieme a pomodori, cocomero e pesche.
Interroghiamoci su quanta strada ha fatto ciò che mangiamo, perchè nostra nonna senz'altro non mangiava nulla al di fuori del suo paese.
Cominciamo da questo: recandoci al mercato contadino, dall'ortolano un po' gobbo che trasmette simpatia, dall'ortofrutta tanto in voga ...e assaporiamo la stagionalità dei prodotti della provincia in cui viviamo, se non del nostro vicino di casa!
Seguiamo le impronte delle nostre nonne.
Non ci verrà voglia di tornare alle nostre (errate) abitudini, credetemi.
Un buon esempio (buono in tutti i sensi) è racchiuso nel piatto che vi propongo oggi, giusto in tempo per l'ora di cena. Si tratta di una farinata di lenticchie (ma può diventare di ceci. o di qualsivoglia legume reso farina), condita con spezie e accompagnata da verdure di stagione a chilometro zero.
Ingredienti per una porzione:
-100g di acqua corrente;
-50g di farina di lenticchie (o ceci o altri legumi);
-2 cucchiai di olio e.v.o.
-un cucchiaino di spezie macinate a vostra scelta;
-2g di sale (non obbligatori).
Procedimento:
Ponete sul fuoco una padella antiaderente.
Fatela riscaldare su fiamma dolce.
Preparate l'impasto della farinata mescolando con una frusta (o un cucchiaio) la farina di lenticchie e l'acqua, evitando la formazione di grumi (potete per questo setacciare la farina prima di cominciare). Aggiungete l'olio e mescolate. Infine ultimate con le spezie e il sale se preferite un sapore più deciso.
Versate la pastella nella padella ormai calda e cuocete per 5 minuti, poi girate e cuocete dall'altro lato per tre minuti o finchè non risulterà di un colore omogeneo e simil dorato.
Servite con verdure di stagione, come dei cavolfiori di diverso colore leggermente lessati e conditi con olio e.v.o., succo di limone e sale a piacere.
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