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Ritrovarsi: spaghetti al sugo gigetto



"Dolce è sognar e lasciarsi cullar nell’incanto della notte.
Le stelle dor con il loro splendor sono gli occhi della notte.
Ti lasci andar e il tuo cuore sicuro ti guiderà e dolcemente ti dirà:
“Questa notte è per amare".

Forse una delle più celebri scene dei cartoni animanti Walt Disney.

Lilli & il Vagabondo che condividono un piatto di spaghetti, guardandosi negli occhi, con un tale trasporto da arrivare a mangiare lo stesso spaghetto e scambiarsi un bacio innocente.


(Se volete fare un salto indietro di almeno vent'anni cliccate qui per rivederla).


Avvolta da questa atmosfera romantica, alla vigilia di San Valentino, ho voglia di condividere con voi la ricetta di un piatto di spaghetti davvero speciale.


Condividere è la parola chiave.

Perchè per me amare è condividere. In ogni tipo di rapporto.

Tra coppie, tra fratelli e sorelle, tra amici.


E questi spaghetti raccontano proprio della condivisione tra amici.

Ogni anno, l'ultima domenica di Aprile, nella mia cittadina si organizza una manifestazione al quanto ..."singolare", la "Balorda" .

Si tratta di una gara NON agonistica in bicicletta: ogni anno cambia il tema e aumentano i partecipanti. Quello che non cambia è che ad ogni giro tutti, ma proprio tutti, fanno rifornimento di lambrusco.


Quasi perde di magia ad esser raccontata, vi lascio immaginare centinaia di persone che pedalano "alticce" e spensierate travestite da mobili, personaggi dei fumetti, in sella a biciclette, carri armati, tricicli, risciò della riviera adriatica ... Quando si potrà organizzare ancora siete tutti invitati.


In occasione della Balorda, anno dopo anno, il punto di ritrovo per la compagnia di amici con cui partecipo è casa di un fortunato che vive proprio nel quartiere dove si svolge la manifestazione. E sua madre, la signora Carla, anno dopo anno ha sfamato una ventina di bocche con piatti straboccanti di spaghetti al sugo gigetto.


Talmente buoni, nella loro semplicità, da essere ormai un rito propiziatorio di quella giornata. Simbolo della condivisione, del ri-trovarsi, dell'amicizia.



E in un momento storico come questo, dove trovarsi è difficile se non addirittura impossibile, servono piatti di spaghetti così.


Non ho mai chiesto la ricetta del sugo gigetto alla signora Carla.

Mi sembrava come chiedere ad un convento di frati il segreto del loro secolare liquore alle erbe, smascherare Babbo Natale o spiegare il significato della Monnalisa.


Forse certe cose è meglio che restino segrete.


Così ho deciso di sperimentare, cercando di riprodurre il più fedelmente possibile quel piatto così pieno di significato ...e di sugo!


A San Valentino, in un momento di festa, o quando volete sentirvi di nuovo in compagnia come se nulla fosse cambiato, condividete questo piatto con le persone a cui tenete.

O condividetelo con voi stessi, sicuramente ve lo sarete meritati.


Spaghetti al sugo "gigetto "




Ingredienti per due persone:

-160g di spaghetti integrali; (tranquilli, potete pesarne anche 2 etti...)

-1 bicchiere di passata di pomodoro rustica;

-1/2 cipolla dorata;

-1 cucchiaino di triplo concentrato di pomodoro;

-2 cucchiai di olio e.v.o.;

-la buccia grattugiata di mezzo limone biologico;

-40g di caprino a pasta dura;

-sale q.b.


Procedimento:

Portate a bollore una pentola d'acqua, salate, e lessate gli spaghetti seguendo i tempi riportati sulla confezione.


Nel frattempo in una padella scaldate l'olio, tritate finemente la cipolla e fatela rosolare nell'olio. A questo punto versate la passata e lasciatela cuocere a fiamma dolce, ponendo il coperchio.


A parte grattugiate il caprino e il limone, in due ciotoline separate.


Aggiungete alla passata il concentrato di pomodoro, mescolate e ultimate con il limone.

Se volete esaltare la nota acidula potete aggiungere un cucchiaio del succo del limone.


Scolate la pasta e unitela direttamente alla padella del sugo.

Aggiungete il caprino, tenendone due cucchiai da parte.


Mescolate, finchè il formaggio si sarà sciolto.


Dividete nei piatti e servite spolverando con il caprino rimasto.

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